
Tessuti floreali per l’arredamento della tua casa con il patchwork
Hai visto la nuova collezione di tessuti arrivata nel mio quilt shop a Laveno Mombello?
I tessuti floreali riservano grandi potenzialità e anche se a volte vengono associati ad uno stile retrò o vintage ormai parte solo del nostro passato, in realtà assumono diverse particolarità che vale sempre la pena valorizzare sfruttare per creare un ambiente raffinato ed elegante.
Ultimamente mi capita spesso di vedere riproduzioni floreali su diversi componenti d’arredo di design di alta classe e mi sono resa conto che proprio come nelle stampe floreali dei tessuti americani si passa da stampe classiche con fiori piccoli e definibili country o shabby, fino a proposte più esotiche di ibisco, palme, grandi tulipani e molto altro.
I tessuti floreali di cui vale la pena soffermarsi: country ed esotici
Stile esotico o country? Parlare di questi due stili lo trovo molto interessante d’ispirazione per tutte voi che come me amate il patchwork ed utilizzate le fantasie per creare i vostri migliori capolavori!
Cosa preferisco io? Alla fine della mia analisi vi indicherò quale dei due è il mio preferito, oppure se, alla fine , amo entrambi.
Lo stile Country: la storicità racchiusa in un quilt
Partiamo subito con una breve introduzione sullo stile country, o come lo chiamano in molti, il vintage.
Nel design dei tessuti dedicati al patchwork, vintage e country sono due termini molto molto simili in quanto prendono a riferimento un’epoca storica tra loro molto vicina: la fine del 1800 e l’inizio dei primi del 1900, con un’attenzione particolare alla storia americana.
La Riproduzione di fiori nella stampa riprende in maniera precisa e continuativa il disegno campestre , con fiori della prateria e delle immense distese verdi, provate a chiudere gli occhi ed immaginare!
Troviamo margherite, fiordalisi, malva, boccioli d’oro e piccoli rovi con i frutti, anch’essi rappresentati nelle varie sfumature di colore.
I tessuti, principalmente venivano utilizzati per realizzare abiti utili alla campagna e per la festa della domenica, venivano in seguito impiegati nella cucitura di coperte, cuscini, o progetti di abbellimento della casa, come tende, copritavolo, tovaglie, ecc.
Ed è un po’ da qui che nasce la cultura del patchwork.
Ne consegue che i tessuti più scuri avessero un fine pratico , mentre quelli più chiari rispondessero alla ricerca di eleganza e raffinatezza. E’ così che si sviluppano due tendenze floreali country: Il country classico delle case di montagna o dei cowboy e lo stile shabby chic per le case coloniali, dipinte di bianco e destinate ai più ricchi.
In effetti è molto facile che gli amanti del country classico amino anche lo stile shabby, come facce della stessa medaglia. Lo stile shabby, inoltre, viene facilmente ritrovato anche in Europa, soprattutto in Francia, dove la pratica del patchwork in applique assume un vero proprio Modus vivendi della ricamatrice francese, che, unendo tulle e merletti, lo trasforma in un vero e proprio stile di design e abilità manuale.
Da William Morris ad oggi: il patchwork D'arredamento
Non solo in Francia, però, i fiori sono così amati! Pensiamo al design inglese, che rimane sulla cresta dell’onda fin dalla fine del 1800, e sviluppato dal designer inglese William Morris. La sua abilità nel proporre sulla carta da parati e sulle vetrate le immagini bucoliche della natura che lo circondava, ha iniziato così un’epoca in cui l'arredamento veniva caratterizzato più da queste decorazioni che da prodotti industriali di componenti. I suoi disegni sono famosi in tutto il mondo e tutt’oggi apprezzati nei migliori ambienti più eleganti.
Barbara Brackman, designer e studiosa di storia del design nel patchwork, ha creato varie collezioni di tessuti americani , che riprendono mano mano, i disegni e le interpretazioni di William Morris, donandoci tessuti, che, a differenza degli originali, sono adatti ad una elaborazione tradizionale americana.
Le immagini di fiori, e piante presenti nei suoi tessuti sono tendenzialmente più grandi rispetto country e shabby, ma si adattano ad una lavorazione più lineare e semplice, quasi a volere lasciare che il tessuto, da solo parli e racconti una storia.
Non è facile decidere quale dei due sia migliore, per un’amante della pratica del patchwork perché , come sappiamo, la quilter racconta una storia nei suoi pezzi di stoffa e lascia un messaggio nelle sue composizioni. Per cui, a seconda del messaggio, anche io scelgo lo stile adatto a fondersi con ciò che circonderà il manufatto.
E tu, quale stile preferisci?