
..E USCIMMO A CUCIRE LE STELLE..
Cosa ci fa un negozio di tessuti, in una mostra patchwork, all’apertura di una manifestazione culturale come il Festival del Lago Cromatico?
Al di là del fatto che sono estremamente onorata di essere stata chiamata ad esporre, il motivo principale è che, io in realtà non sono una classica commerciante di tessuti, e il mio negozio non è il classico mercato di merci.
Il mio è un luogo di incontro di persone che condividono una passione, e che, attraverso l’uso dei tessuti, che possono acquistare, creano, non solo manufatti, ma amicizia, confronto e storia.
Io sono come il mio negozio, creo legami, lunghi e duraturi, confronti di idee, stimoli per crescere, tecniche e pratiche di un artigianato che, attraverso l’uso delle mani cuce un ricordo.
Sono tanti gli spunti nella vita che mi hanno fatto appassionare sempre più a questo tipo di hobby, che poi, per me, è diventato ANCHE, MA NON SOLO, un lavoro.
I film americani degli anni 80, i tessuti presenti nell’attività lavorativa di mia mamma, la curiosità istintiva di tagliare e ricucire per creare nuove forme. Il comprendere che il tempo trascorso nel cucire un progetto, ti fa “ingabbiare” un punto dopo l’altro, un ricordo, un pensiero, che poi, potrai conservare o donare.
Conosci il detto delle quilter?
“ chi dorme sotto un quilt, dorme sotto una coperta d’amore”
Ed è proprio così, perché se decidi di cucire una coperta per il tuo bimbo, per tua figlia grande che lascia la casa natale per costruire una sua vita, l’amica che ti ha regalato tanto tempo insieme, il nuovo nipotino che nasce, immancabilmente, ogni punto, ogni scelta di colore, sarà dedicata a quel fine. Immaginerai il momento in cui la riceverà, in cui, si accoccolerà in essa, e tutti questi pensieri, rimarranno nei pezzi di stoffa, pronti a tornare in qualunque momento tu la rivedrai.
Ho letto molto riguardo al patchwork, ho visto, come dicevo, parecchi film, la lista sarebbe lunga, e forse noiosa, ma due sono i titoli molto famosi che forse hai anche già sentito nominare:
L’ULTIMA FUGGITIVA di Tracy Chevalier, l’autrice famosa per il Best Seller, LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA”.
Il libro parla di Honor, una ragazza alla quale è molto facile affezionarsi, amica, sorella compagna, entra subito nelle grazie di chi legge il libro. Il tema principale , è il razzismo in America, e l’impegno di questa ragazza inglese, nell’aiutare il transito clandestino dei neri del sud, verso il Canada, organizzando, insieme ad altri compaesani bianchi, una via sotterranea in tutta sicurezza.
Interessante il rapporto epistolare che Honor mantiene con i suoi famigliari e con l’amica del cuore Biddy, rimasti in Inghilterra, il cui argomento principale, sono i ricami, sua grande passione, e le trapunte patchwork : Biddy, infatti aveva cucito per Honor un trapunta con” La stella di Betlemme a otto punte fatta di rombi marroni , gialli e color panna, contornata da splendide decorazioni che erano al sua specialità”
Suo malgrado dovette lasciarla in Inghilterra, come pegno del suo ritorno a casa, visto che la comunità, le aveva cucito una coperta degli affetti, composta di scampoli firmati da familiari e persone care.
Non era certo cucita alla perfezione come la stella di Biddy, ma, ovviamente, doveva portarla con se nel baule non c’era posto per entrambe.
Nel libro si parla anche di una trapunta cucita da Honor per il matrimonio della sorella Grace, e che, suo malgrado, ha dovuto abbandonare dopo la sua morte.
Anche il film “GLI ANNI DEI RICORDI” racconta di vite diverse impresse in una coperta che sarà regalata dalle zie e dalla nonna alla nipote che trascorrerà con loro un’estate, prima di sposarsi e iniziare una nuova vita. E’ come un album di fotografie, un libro stampato, un libro tessile dei ricordi.
E’ un po’ così, anche la mia esperienza decennale nel mondo del patchwork, delle pezzette, degli stili, dei ricordi, e dello stare insieme.
La mostra allestita in Villa Frua a Laveno Mombello, si intitola:
..”E uscimmo a Cucire le stelle”,
come gli indiani d’America, che, unendo rombi di diversi colori in cerchi concentrici, riproponevano nelle proprie creazioni il firmamento, e avvolgevano i propri cari come per proteggerli.
Anche noi, amiche di ago e filo, cuciamo le stelle , e fiori, e forme varie, e raccontiamo, pensiamo e progettiamo, unendo, come parafrasi della vita, un pezzo dopo l’altro, in un lavoro lungo e paziente, per creare un progetto finito, completo e speciale.
Ti invito a vistare la mostra che sarà aperta fino al 1 luglio 2023, e, magari, a iniziare la tua coperta, a cucire i tuoi pensieri, a comporre, con pezzi di stoffa, pezzi di vita. Sarà davvero stimolante e divertente.