
Patchwork
Una parola che, ormai, è entrata nel vocabolario italiano a pieno regime. Letteralmente significa lavoro ti toppe, ma sfido chiunque a non dire che se lo chiamassimo veramente così, difficilmente il nostro approccio sarebbe tanto interessato.
Mi piace pensare ai pionieri d'America che di coperte, o meglio , di quilt , ne avevano veramente tanti. Sono infiniti gli spunti creativi che si svelano davanti a un quilt, e il pensiero che " CHI DORME SOTTO UN QUILT , DORME SOTTO UNA COPERTA D'AMORE", mi ha sempre regalato questo senso di protezione e affetto, che trasferisco nei tessuti ogni volta che creo un quilt per qualcuno di importante .
Le tecniche di realizzazione sono molteplici e sono tutte espressione di una creatività personale e intima. C'è chi nasconde dentro di se un'artista, c'è chi nasconde, invece il sentimento di condivisione, c'è chi esprime col colore
ciò che vede ogni giorno intorno a se, ma c'è anche la collezionista di tessuti, l'amante dell'arredamento, e chi, invece, necessita di personalizzare il mondo che la circonda. Ma c'è anche chi ama avere sempre la "cosa giusta" al momento giusto, e chi, invece, cuce patchwork per passatempo, senza un obiettivo preciso, ma solo così, per creare e vedere nascere dalle proprie mani un "lavoro".
Un mondo fantastico anche questo che è il patchwork, come tutti gli hobby, e le passioni. Un mondo che si distingue dal lavoro vero e proprio, che ha il fine di "farci pagare le bollette" e provvedere al nostro sostentamento materiale. Questo è un "Nutrimento mentale", che, una volta conosciuto e apprezzato, difficilmente viene abbandonato.